ORIGINI E FUTURO DI EMOTICON ART

Le ricerche originarie della Emoticon Art si collocano negli anni ’80, quando cominciano a diffondersi le prime interfacce grafiche e le icone informatiche.

Nel 1985 viene pubblicato sulla rivista Chip l’articolo “Lettero Basic”, nel quale si sostiene la possibilità che i comandi dei linguaggi informatici possano essere in futuro trascritti in icone. Una tabella con una sorta di traduzione visiva dei comandi del Basic testimonia emblematicamente l’intuizione di una scrittura visuale, un codice di emoticon Ante Litteram:


Lettero Basic. Immagine digitale, 1985.

Lettero è certamente un anticipatore  fondamentale dell’attuale linguaggio di Smiley,
in cui la comunicazione si concentra sulla figura umana.

Il cerchio di Smiley raffigura un volto, mentre Lettero rappresenta l’intera figura umana.
Meno adatto all’espressione delle emozioni, è però ottimo per l’espressione di azioni.


Da sinistra a destra vediamo un uomo stilizzato cinese, indiano, n
ordamericano, mediterraneo, camuno, miceneo.

La “Letterographia”, cioè la scrittura basata sull’”uomo-lettera”,
può benissimo dare vita ad un vasto alfabeto di Emoticon
capaci di rappresentare un ampio spettro di azioni, anche astratte.


Letterographia.
Incisione su argilla sintetica 2006

Anche le Emoticon fanno di Smiley un “uomo lettera”, articolando un linguaggio molto più complesso di quanto si pensi, ed universalmente comprensibile.

La Biennale di Venezia del 1986, dedicata ad “arte e scienza”, ospita una singolare sperimentazione che per certi versi ha anticipato Internet.
Si tratta di “Ubiqua, il network planetario dell’arte”: venti gruppi di artisti collegati da tutto il mondo si scambiano messaggi utilizzando gli strumenti disponibili all’epoca, dal fax al videotext.


Ubiqua, il network planetario dell’arte. 1986.

Anche se il World Wide Web non esiste ancora, il gruppo italiano Mida, guidato da Gualtiero e Roberto Carraro, propone ai partecipanti del Network Planetario dell’arte una ricerca sui codici visivi universali, sostenendo che tra le funzioni dell’arte ci sia quella di elaborare una sorta di “Video Esperanto”. Una missione ideale affidata agli artisti, considerati come l’avanguardia dei futuri social network del web: dedicare la loro creatività alla ricerca di codici visivi adatti alla comunicazione universale dell’era digitale. Una ricerca profetica, che si realizzerà  vent’anni dopo, con la generazione delle emoticon.


Video Esperanto. Dal catalogo della Biennale di Venezia del 1986

Le ricerche proseguono nel 1987: nella prestigiosa rassegna di Kassel viene esposta la “Pictomatica”, grammatica dell’Arte Universale. A Milano la “Letterografia”, dà forma alla nuova segnaletica pittografica della Fiera di Milano. L’approfondimento dei rapporti tra l’arte, la scrittura e le interfacce informatiche conduce alla riscoperta del Futurismo: nel 1988 a Mosca viene presentata a Gorbaciov, attraverso un ipertesto, la ricerca Eurofuturismo, che gioca sulle relazioni tra futuristi italiani e russi, le loro scritture e i loro codici artistici.


Manifesto dell’Evento “Eurofuturism”, 1988,  Mosca.

Da allora si sono succeduti importanti riconoscimenti internazionali, mostre e opere multimediali, fino all’attuale evoluzione di Emoticon Art. La direttrice di ricerca si divide in un due linee di sviluppo: una linea digitale, che interagisce col fenomeno online e crea nuove figure e nuovi codici globali  per l’esperanto multimediale del world wide web, ed una linea fisica, che esplora i confini tra le emoticon e le antiche forme di scrittura, ripristinando una continuità tra l’atto primordiale del disegno,  
e l’attuale gcreazione di un segno digitale.


Laboratorio virtuale di Emoticon Art.  Rendering. 2009.






























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