Emoticon, il nuovo linguaggio della bit generation
Digital Native Codex
la scrittura dei nativi digitali è una sorta di esperanto visivo che si integra all’alfabeto. Oltre alle classiche “faccine” vengono utilizzati fotogrammi, videogrammi, animazioni e icone di ogni tipo.
La nostra indagine parte dalla osservazione dello scambio frenetico dei messaggi elaborati dalle tastiere dei computer e dei cellulari degli adolescenti.
Come avviene nelle mutazioni del codice genetico, la sequenza tradizionale del codice alfabetico si sta modificando. Da alcuni anni è in corso una vistosa mutazione della scrittura. Le lettere non vengono più utilizzate dai ragazzi solo per rappresentare i suoni della propria lingua, ma anche per esprimere segni e simboli delle emozioni e delle situazioni della comunicazione quotidiana. I testi dei messaggi digitali subiscono continue e drastiche mutazioni, evolvendo rapidamente dall’alfabeto classico verso sistemi sempre più ricchi di espressione visuale e multimediale: pittogrammi, segni animati, sequenze video prendono il posto non solo delle lettere, ma anche delle parole.
Il fenomeno è evidente, molto diffuso, davanti agli occhi di tutti.
Ma si tratta solo di una moda passeggera, di un codice adolescenziale destinato a rientrare nelle forme standard della comunicazione, oppure stiamo assistendo ad una rivoluzione definitiva e profonda della scrittura?
Per cogliere la portata del fenomeno, proviamo a ripercorrerne le tappe, ricostruendo la breve storia dell’alfabeto mutante. Mettendola anche in relazione con le diverse forme di scrittura ed espressione che si sono succedute nelle diverse civiltà.
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emoticon
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